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File:BambergApocalypseFolio032vBeastFromSeaWith7Heads.JPG

La Bestia del mare

La Bestia del mare è un mostro mitologico nominato nella Bibbia, nell'Apocalisse di Giovanni al capitolo 13.

Descrizione[]

Il passo biblico[1] restituisce la descrizione della creatura:

« Aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. [...] era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande »
(Ap, 13, 1-2)
File:La Bête de la Mer.jpg

La bestia del mare e il Drago dell'Apocalisse

e ne delinea la potenza sovrannaturale riferendo l'episodio della guarigione di una «piaga mortale» nonostante una delle sue teste fosse stata colpita a morte. Secondo il racconto, fu il Drago dell'Apocalisse a darle il potere di non rispondere alle leggi della natura, di proferire «per quarantadue mesi» «parole d'orgoglio e bestemmie» e di sconfiggere in guerra i santi, tanto da suscitare l'adorazione degli uomini, colpiti dalla sua invincibile potenza.

Il racconto prosegue con la descrizione di una seconda bestia:

« che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago »
(Ap, 13, 7)

la quale, in presenza della prima, era in grado di esercitare tutto il potere di quella e di operare grandi prodigi, come la pioggia di fuoco. Questa seconda bestia - continua il passo - costrinse gli uomini ad adorare la prima e diede la vita a un simulacro di quella, dotata delle medesime inclinazioni. Tutti gli uomini furono marchiati con «il nome della bestia o il numero del suo nome [...] E tal cifra è seicentosessantasei».

Interpretazione[]

Vedi anche l'articolo "Numero_della_Bestia" su It.Nostradamus.Wikia (in italiano)


Non è facile interpretare correttamente il significato di questa bestia. Il genere letterario apocalittico, proprio del libro, non facilita.

Si possono ritrovare alcune simbologie tipiche delle visioni profetiche bibliche (riscontrabili anche in profeti come Isaia, Daniele, Geremia...):

  • per bestia generalmente si indica un popolo o una nazione
  • sette è il numero che indica "tutto"
  • le corna identificano generalmente dei re, ma potrebbero anche riferirsi a caratteristiche topografico-geografiche (ad esempio il nome antico della Sicilia era "Trinacria" ossia "Tre corna").

Si potrebbe interpretare la bestia del mare come una "nazione" che comprenda "tutto" governata da "10 re" (o una successione di 10 regnanti), cioè un governo mondiale con 10 capi o un impero che abbia conquistato il mondo con una successione di 10 imperatori. Va ricordato che il mondo conosciuto, quando fu scritta l'Apocalisse, era molto più ristretto di quello reale, e che imperi come quello romano potevano essere definiti "nazione che comprenda tutto".[2]

  • Il mare nella Bibbia assume spesso connotati negativi.[3]
  • La bestia deriva la sua forza dal Drago (draculeo significa "malvagio"), identificato esplicitamente con "Satana", nonché chiamato anche "l'antico serpente".

Si possono cogliere altre simbologie, quali la testa colpita mortalmente al collo ma poi sanata prodigiosamente. Giovanni poi specifica che la testa è stata colpita dalla "spada", che è sinonimo di "guerra".

Potremmo dunque azzardare la profezia di una guerra devastante per una delle nazioni comprese nell'impero ed una tempestiva quanto miracolosa ripresa della nazione stessa.

Note[]

  1. Ap, 13
  2. Un esempio di interpretazione della bestia del mare in chiave romana:
    « Questa bestia selvaggia, [...], simboleggia l'impero romano; le sette teste, gli imperatori; i nomi blasfemi, i titoli divini assunti dagli imperatori. »
    (Il Nuovo Testamento, Lettere e Apocalisse 1998, Giuliano Vigini (a cura di) Paoline Editoriale Libri, , Milano. 458)
  3. « Nei Settanta thalassa (mare) è spesso usato per tradurre l'ebraico yām; nei miti cananei Yam è una divinità in conflitto con Baal, Dio della tempesta e della fertilità. Allo stesso modo, nell'Antico Testamento, il mare è avversario di Dio (es. Sal 74,13) e qui, associato alla bestia, diventa un simbolo di caos e ribellione »
    (Il Nuovo Testamento, Lettere e Apocalisse 1998, Giuliano Vigini (a cura di) Paoline Editoriale Libri, , Milano. 458)

Voci correlate[]

Fonti[]

Collegamenti esterni[]




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