Col termine strage, in questa lista, si indica un omicidio plurimo o di massa (rivolto, cioè, verso una pluralità di persone anche non determinata a priori)[1] perpetrato consapevolmente o volontariamente nei confronti di civili –o di militari purché al di fuori di un contesto di guerra–.
Quello che segue è un elenco in ordine cronologico di stragi come sopra definite avvenute nella Storia contemporanea d'Italia, a partire dall'anno della Unità d'Italia.
Regno d'Italia[]
Data | Nome comune | Vittime | Luogo | Responsabili | Commenti |
---|---|---|---|---|---|
14 agosto 1861 | Massacro di Pontelandolfo[2] | 164 (stima ufficiosa: oltre 400)[3] | Pontelandolfo e Casalduni | 18º battaglione dei bersaglieri, comandato dal tenente colonnello Pier Eleonoro Negri[4] | Ritorsione contro la popolazione locale in seguito all'uccisione di un ufficiale, 40 soldati del 36º reggimento di fanteria e 4 carabinieri. |
21-22 settembre 1864 | Strage di Torino (1864) | 50 morti 170 feriti |
Torino | Stato italiano, Esercito, Carabinieri, Guardia Sabauda | L'esercito, i carabinieri e la Guardia Sabauda sparano sulla folla disarmata che protesta per il trasferimento della capitale da Torino a Firenze. |
16-22 settembre 1866 | Rivolta del 7 e 1/2 | Nessun bilancio ufficiale. Si stimano quasi 1.300 morti tra rivoltosi, soldati e poliziotti | a Palermo, Boccadifalco, Belmonte Mezzagno, Acqua dei Corsari, Montelepre, Monreale, Bolognetta, Misilmeri | Rivoltosi siciliani e militari italiani guidati dal generale Raffaele Cadorna | La rivolta iniziale provocò l'uccisione di 42 Carabinieri a Palermo e in sette località dei dintorni. Dopo l'insediamento di una Giunta rivoluzionaria guidata dal Principe di Linguaglossa e dal repubblicano Francesco Bonafede si ebbe la reazione dell'esercito regolare, con bombardamento navale della città e una battaglia feroce con i rivoltosi (stimati in 35.000-40.000 uomini in armi) sino al ristabilimento dell'ordine[5]. |
8 maggio 1898 | Protesta dello stomaco | Non documentati: fra 88 e 300 | Milano | Governo italiano, generale Fiorenzo Bava-Beccaris | L'esercito spara sulla folla che protesta per il forte aumento del prezzo del pane. |
6 gennaio 1913 | Strage di Roccagorga | 7 morti (2 donne e un bambino di 5 anni) 15 feriti | Roccagorga (Latina) | Forze dell'ordine | Le forze dell'ordine sparano contro manifestanti Vittorio_Cotesta e Mario Ferrarese, [6] |
4 settembre 1904 | Eccidio di Buggerru[7] | 3 morti e decine di feriti | Buggerru | Carabinieri | Minatori in lotta per un aumento salariale, mentre si trovavano dinanzi alla direzione della miniera in sostegno della delegazione sindacale in trattativa, viene violentemente caricata dai carabinieri. Il 16 settembre, in risposta, viene organizzato uno sciopero generale nazionale. |
10 dicembre 1920 | Eccidio di Canneto Sabino | 11, tra cui 2 donne | Canneto Sabino (RI) | Reali Carabinieri | I Carabinieri sparano sugli scioperanti che chiedono la ridefinizione dei patti colonici e l'aumento del salario giornaliero. |
22 dicembre 1920 | Eccidio del Castello Estense | --- | Ferrara | Militanti antifascisti | Militanti dei Fasci Italiani di Combattimento e associazioni nazionaliste partecipavano ad una celebrazione in onore di Giulio Giordani, ucciso dalle Guardie Rosse Italiane a Bologna, quando vengono attaccati da cecchini antifascisti. |
23 marzo 1921 | Strage del Diana] | 21 morti e 80 feriti | Milano | Militanti anarchici | Attentato dinamitardo nel teatro Kursaal Diana di Milano. |
8 maggio 1921 | Strage di Castelvetrano | 7 morti e 17 feriti | Castelvetrano | Militanti socialisti, fascisti e carabinieri | Scontri durante un comizio, con i carabinieri che fanno fuoco. Vengono lanciate anche bombe a mano.[8] |
21 luglio 1921 | Fatti di Sarzana | 19 morti e 30 feriti | Sarzana | Carabinieri e soldati di fanteria | Una colonna di fascisti si reca a Sarzana per liberare Renato Ricci e altri compagni detenuti nelle carceri cittadine. Si alza la tensione con i militari di stanza nel paese e, allo scoppio di un colpo di arma da fuoco di un Ardito del Popolo, i militari iniziano a sparare causando i primi sei morti, tra cui si ricorda Paolo Pelù, pro-zio del più famoso Piero Pelù, cantautore e a lungo voce dei Litfiba. I fascisti sbandarono e vennero uccisi e torturati dagli appartenenti alle leghe rosse nelle campagne.[9] |
1º marzo 1922 | Strage di Empoli | 9 morti e 18 feriti | Empoli | Guardie rosse e militanti del Partito Comunista d'Italia]] | 46 marinai, scortati da 18 carabinieri, si recavano a Firenze per riattivare le linee ferroviarie interrotte dagli scioperi di quei giorni. Circa 4-500 empolesi appartenenti al Partito Comunista d'Italia ed alle Guardie Rosse attaccarono gli automezzi dei militari (tutti disarmati eccetto i carabinieri) con scariche di fucileria, i catturati vennero torturati e mutilati. |
18-20 dicembre 1922 | Strage di Torino | 14 morti e 26 feriti[10] | Torino | Squadre d'azione guidate da Piero Brandimarte | Ritorsione contro gli antifascisti torinesi provocata dall'uccisione (17 dicembre) di due fascisti ad opera di un militante anarchico aggredito dai primi due. Gli squadristi fanno vittime il 18 dicembre, verso mezzogiorno, all'ufficio "controllo prodotti" delle Ferrovie dello Stato e in una trattoria di Via Nizza. Nella notte uccidono un fattorino delle linee tranviarie, simpatizzante comunista, davanti alla moglie e alla figlia; un manovale comunista, torturato e poi abbandonato in strada; e il segretario della sezione torinese del sindacato metalmeccanici che, dopo essere stato violentemente malmenato, viene trascinato legato ai piedi ad un camion, per circa cinquecento metri di percorso. Prima dell'alba del 19, altri due oppositori vengono prelevati dalla propria abitazione ed uccisi in strada; durante la giornata altre tre vittime e due il giorno 20 dicembre[11][12]. |
2 agosto 1925 | Strage di San Giovanni in Fiore | 5 morti (tra cui donna gravida al 9º mese) e 18 feriti, alcuni molto gravi | San Giovanni in Fiore (Cosenza) | Carabinieri, Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale | Le forze dell'ordine sparano sulla folla durante una manifestazione popolare in piazza contro l'imposizione del dazio sul grano da parte del commissario del governo. |
18 aprile 1928 | Strage di Piazzale Giulio Cesare | 16 morti e 20 feriti | Milano | Ignoti | Bomba esplosa prima del passaggio del corteo reale. Dei 20 feriti, i 10 più gravi moriranno in seguito. |
Seconda guerra mondiale[]
Data | Nome comune | Vittime | Luogo | Responsabili | Commenti |
---|---|---|---|---|---|
14 luglio 1943 | Strage di Canicattì | 8 civili | Canicattì | Tenente colonnello U.S.A. Herbert McCaffrey | Un ufficiale americano uccide dei civili siciliani dopo che i suoi soldati si erano rifiutati di fucilarli |
28 luglio 1943 | Strage di Via Nicolò dell'Arca | 20 civili accertati oltre 40 feriti | Bari | Fascisti | Dalla Federazione Fascita "R. Barbera" in via Nicolò Dall'Arca viene aperto il fuoco contro un corteo di studenti, artigiani e professionisti che all'indomani della caduta di Mussolini chiedevano la liberazione dei prigionieri politici. |
11 agosto 1943 | Strage di Castiglione[13] | 16 morti e 20 feriti fra i civili | Castiglione di Sicilia | Esercito tedesco Divisione Hermann Göring | La rappresaglia nazista contro la popolazione italiana avviene mentre, almento ufficialmente, il Terzo Reich e il Regno d'Italia sono ancora alleati |
10-23 settembre 1943 | Eccidio di Nola[14] | 11 militari, 2 civili | Nola | Esercito tedesco. Divisione Hermann Göring | Dubbia l'applicazione del termine "strage", piuttosto che "crimine di guerra", trattandosi della conclusione di uno scontro a fuoco in un contesto bellico, tra contrapposte formazioni militari (Dopo uno scontro a fuoco tra militari tedeschi e italiani, che causa una vittima tedesca e una tra i civili, il distaccamento dell'esercito italiano a Nola manda un soldato con la bandiera bianca per chiedere la resa. I tedeschi rifiutano la resa, uccidendo il soldato italiano. Il giorno seguente, dopo un ulteriore scontro a fuoco, i tedeschi espugnano la caserma dell'esercito italiano, fanno uscire tutti i militari in piazza e fucilano dieci ufficiali. Alcuni giorni dopo viene ucciso un secondo civile). |
12 settembre 1943 | Eccidio di Barletta[15] | 13 civili | Barletta | Esercito tedesco. Divisione Hermann Göring e SS | Uno dei primi massacri di civili per ritorsione, su undici vigili urbani e due netturbini |
13 settembre - 9 ottobre 1943 | Primi Massacri delle foibe | 6-700 circa[16] | Istria e Venezia Giulia | Partigiani croati dei Comitati popolari di liberazione | Eliminazione fisica dei rappresentanti del regime fascista e dello Stato italiano, di oppositori politici, ma anche di semplici personaggi in vista della comunità italiana e potenziali nemici del futuro Stato comunista jugoslavo che s'intendeva creare. La maggioranza dei condannati fu scaraventata nelle foibe o nelle miniere di bauxite, alcuni mentre erano ancora in vita.[17]. |
19 settembre 1943 | Eccidio di Boves[18] | 32 civili | Boves | Esercito tedesco. SS | Rappresaglia conseguente all'uccisione di un soldato tedesco da parte delle prime formazioni partigiane. |
19 settembre 1943 | Eccidio dell'Aldriga[19] | 10 militari | Curtatone | Esercito tedesco | Dieci militari italiani prelevati dal campo di concentramento del Gradaro di Mantova, sono fucilati dai tedeschi |
21 settembre 1943 | Strage di Matera[20] | 16 civili, 8 militari | Matera | Esercito tedesco. I Battaglione paracadutisti comandato dal maggiore Wolf-Werner von der Schulemburg | I tedeschi fanno esplodere una caserma dove sono detenuti alcuni ostaggi, mentre in città infuria l'insurrezione. Successivamente i tedeschi sono costretti a lasciare il capoluogo lucano, mentre sopraggiungono gli alleati. |
22-23 settembre 1943 | Strage di Meina | 16 | Meina | Esercito tedesco. 1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler" comandata dal capitano Hans Roehwer | Il primo eccidio di ebrei in Italia, ospiti dell'albergo Meina, in prevalenza provenienti dalla Grecia. |
23 settembre 1943 | Nove Martiri Aquilani[21] | 9 civili[22] | L'Aquila | Esercito tedesco | Nove giovani tutti non ancora ventenni fuggono per sottrarsi al lavoro obbligatorio.
Catturati e fucilati. |
16-24 settembre 1943 | Strage di Rionero in Vulture (PZ) | 18 civili | Rionero in Vulture | Militari nazifascisti | Rappresaglia per il ferimento di un militare fascista. |
2 ottobre 1943 | Strage di Acerra | 110 civili | Acerra | Esercito tedesco | È la strage nazista più importante in Campania |
5-6 ottobre 1943 | Insurrezione di Lanciano | 23 civili | Lanciano | Esercito tedesco | Subito dopo l'occupazione nazista alcuni gruppi di giovani lancianesi prendono le armi contro gli invasori e li impegnano in due giorni di combattimenti (la rivolta degli martiri ottobrini). Alla fine dell'insurrezione persero la vita 11 ragazzi. Altri 12 civili sarebbero stati uccisi nelle rappresaglie dai nazisti. |
7 ottobre 1943 | Eccidio dei 54 martiri di Bellona[23] | 54 civili | Bellona | Esercito tedesco. SS | I tedeschi per ostacolare l'avanzata degli alleati, fanno saltare diverse case. Un giovane bellonese, accorso alla difesa della sorella, uccide un soldato tedesco e ne ferisce un altro. Per ritorsione, i tedeschi fucilano 54 Bellonesi nei pressi di una cava di tufo. |
15 novembre 1943 | Eccidio di Ferrara[24] | 11 civili | Ferrara | Polizia RSI proveniente da Verona | Rappresaglia in seguito all'uccisione del federale fascista Igino Ghisellini. Fra gli uccisi, sei ebrei italiani. Lo stesso Mussolini affermò trattarsi di "un atto stupido e brutale". |
21 novembre 1943 | Eccidio di Pietransieri[25] | 128, di cui 34 al di sotto dei 10 anni, compreso un bambino di un mese | Pietransieri | Esercito tedesco. I Battaglione paracadutisti tedesco comandato dal maggiore Wolf-Werner von der Schulemburg | Rappresaglia contro la popolazione per il sospetto che sostenesse le operazioni dei partigiani vicine alla linea Gustav |
30 dicembre 1943 | Eccidio di Malga Silvagno | 4 | Malga Silvagno (Conco) | Antifascisti moderati | Quattro partigiani "rossi" vennero assassinati su ordine degli antifascisti moderati che avrebbero individuato in loro un pericolo [26]. |
3 gennaio 1944 | Eccidio di Valaperta di Casatenovo | 4 partigiani | Casatenovo | Brigate Nere comandate da Emilio Formigoni | Rappresaglia in seguito all'uccisione del milite fascista Gaetano Chiarelli. I militi della GNR, sparsi per la cascina, sparano all'impazzata nei cortili, incendiando le stalle e i fienili, razziando le case, percuotendo le persone inermi per tre giorni per ottenere i nomi dei partigiani. Vengono fucilati 4 partigiani. |
14 gennaio 1944 | Eccidio di Marostica | 4 partigiani | Marostica | Esercito tedesco | Vengono fucilati 4 partigiani di Conco all'interno del castello di Marostica, partigiani catturati dai nazifascisti nel settore sud orientale dell'Altopiano dei Sette Comuni tra il 10 e il 12 gennaio 1944. |
21 gennaio 1944 | Eccidio di Sant'Agata | 42 | Gessopalena | Esercito tedesco | Dopo un periodo di numerose razzie nei paesi della zona, con sporadici omicidi di chi cerca di opporsi, all'alba del 21 gennaio, i militari tedeschi fanno stipare diverse decine di civili in una casa e, dopo aver lanciato contro di essi diverse bombe a mano e sparato a chi cerca di fuggire, danno fuoco alla casa e ai corpi. Due soli superstiti: una ragazza di 16 anni e un bambino di 7. |
11 marzo 1944 | Eccidio di Scalvaia | 10 civili | Monticiano | Guardia Nazionale Repubblicana | Alcuni giovani civili che da poco tempo si erano dati alla macchia sono circondati e catturati dalla GNR. Durante il combattimento due civili rimangono uccisi mentre altri 10 sono fucilati subito dopo. Altri 4 sono trasferiti a Siena e fucilati dopo due giorni a seguito di un processo sommario, presso la Caserma La Marmora di Siena. |
18 marzo 1944 | Strage di Monchio, Susano e Costrignano | 136 civili, tra cui donne e bambini | Monchio, Susano e Costrignano di Palagano | Esercito tedesco. Divisione Hermann Göring | Per rappresaglia contro la formazione delle prime fazioni partigiane, reparti tedeschi incendiano le case ed uccidono le persone che incontrano, senza eccezione di donne e bambini, nelle frazioni di Monchio, Susano e Costrignano nell'allora comune di Montefiorino. |
20 marzo 1944 | Strage di Cervarolo (RE) | 24 civili, tra il parroco don GB Pigozzi | Cervarolo di Villa Minozzo | Esercito tedesco. Divisione Hermann Göring | Per rappresaglia contro la formazione delle prime fazioni partigiane, reparti tedeschi incendiano le case ed uccidono 24 civili tra cui vecchi e handicappati, nelle frazioni di Cervarolo (24) e Civago (1) nel comune di [[Villa Minozzo |
22 marzo 1944 | Eccidio di Montalto di Cessapalombo | 27 | Cessapalombo | Esercito RSI, coadiuvato da militari tedeschi | Fucilati nei pressi di una scarpata giovani delle classi 1923-24-25 provenienti in maggioranza da Tolentino |
23 marzo 1944 | Attentato di via Rasella | 42 militari dell'11^ compagnia del III battaglione dell SS - Polizeiregiment "Bozen" (di cui 32 al momento dell'attentato e 10 successivamente) + almeno 2 civili italiani accertati | Roma | Partigiani dei GAP | La definizione di strage è applicabile per la morte dei due (o forse più) civili italiani, trattandosi di un'azione effettuata in un contesto complessivamente di guerra, da una formazione paramilitare (GAP-Gruppi Armati Patriottici) contro un reparto militare armato e in assetto bellico. |
24 marzo 1944 | Eccidio delle Fosse Ardeatine | 335 civili e militari | Roma | Esercito tedesco. SS comandate dal tenente colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Erich Priebke | Come atto di rappresaglia in seguito all'azione partigiana contro le truppe tedesche avvenuto il giorno precedente in via Rasella, le SS fucilano 335 cittadini italiani, di cui 39 militari, 120 partigiani e 13 mai identificati; il resto civili, in massima parte prelevati dal carcere di Regina Coeli o direttamente sul posto a Via Rasella. 75 le vittime di religione ebraica. |
25 marzo 1944 | Eccidio di Malga Bala | 12 carabinieri | Log Pod Mangartom - Bretto (Slovenia) | Commando del IX Corpus sloveno dell'Armata popolare di liberazione della Iugoslavia | Crimine perpetrato da unità partigiane jugoslave in danno di militari italiani inquadrati nelle forze armate del III Reich (vedi Adriatisches Küstenland), le cui modalità sono indiscutibilmente efferate. La martirio è stato sfruttato in tempi recenti per alimentare la polemica politica. Il Tribunale Militare di Padova ha archiviato il procedimento. |
28 marzo 1944 | Eccidio di Montemaggio | 19 partigiani | Monteriggioni | Guardia Nazionale Repubblicana | Il 28 marzo 1944, in località la Porcareccia, sul Montemaggio, nel Comune di Monteriggioni, provincia di Siena, 19 membri delle formazioni partigiane della Brigata Garibaldi, operante tra le province di Siena, Pisa e Grosseto, sono trovati dalla GNR, e, dopo la loro resa con la promessa di aver salva la vita, fucilati. I giovani erano fuggiti per sottrarsi alla leva e arruolarsi con le brigate partigiane nascoste nella zona. |
2 aprile 1944 | Eccidio del Pian del Lot | 27 giovani, tra civili e partigiani | Torino | Esercito tedesco | Rappresaglia per l'uccisione di un caporale tedesco da parte di un commando gappista. Le vittime sono mitragliate dai nazisti, su ordine del comando tedesco di Torino, con le mani legate a gruppi di quattro e gettate in una fossa comune. Alcuni di essi sono ancora in vita al momento del seppellimento; ai testimoni è imposto il silenzio. La riesumazione delle salme avverrà soltanto a guerra finita. |
3 aprile 1944 | Strage di Cumiana | 50 civili e 1 partigiano | Cumiana | SS italiane (volontari che servivano direttamente nell'esercito nazista), al comando di ufficiali tedeschi | Rappresaglia di civili, mediante fucilazione, per un attacco delle Formazioni partigiane autonome della Val Sangone. Uno dei responsabili, il tenente Anton Renninger, nato il 6 agosto 1918 a Bad Kissingen, sarà chiamato in giudizio dal tribunale militare di Torino nel 1999 (prima udienza: 16 novembre). Non si presenterà mai alle poche udienze svolte, adducendo motivi di salute, e morirà alcuni mesi più tardi, il 6 aprile 2000. |
7 aprile 1944 | Eccidio del Ponte dell'Industria | 10 civili, tutte donne | Roma | SS tedesche o soldati della Wehrmacht | Per rappresaglia contro l'assalto ad un forno che riforniva le truppe di occupazione nazifasciste, 10 donne, sorprese dai soldati nazisti con pane e farina, vengono fucilate sul ponte dell'Industria (detto dai romani "Ponte di ferro", nel quartiere Ostiense). Alcuni anni fa sul luogo dell'eccidio è stata deposta una lapide commemorativa[27]. |
7 aprile 1944 | Eccidio del Monte Tancia | 18 civili | Monte San Giovanni in Sabina | Divisione Paracadutisti SS Hermann Goering e militi fascisti. | Rappresaglia di civili, mediante fucilazione, a seguito della battaglia tra tedeschi e partigiani avvenuta il giorno stesso in località Arcucciola. Nel pomeriggio un reparto di soldati tedeschi e militi fascisti capeggiati dallo stesso capo della porvincia Ennio Di Marsciano rastrellano la frazione di S. Michele, rinchiudono in chiesa tutti quelli che vi trovano e incendiano le case. Poi radunano i catturati in uno spiazzo e li trucidano con la mitragliatrice. Le vittime sono 15, tra cui 6 bambini, una donna incinta di 7 mesi e un vecchio di 75 anni. Nella vicina frazione del Gallo vengono uccise altre 3 persone, tra cui un vecchio di 80 anni. |
7-11 aprile 1944 | Eccidio della Benedicta | 147 | Bosio | Esercito tedesco. SS sotto il comando del tenente colonnello Siegfried Engel[28]. | Tentativo di piegare l'appoggio popolare alla nascente Resistenza e rastrellamento delle prime Brigate partigiane dell'area ligure-piemontese. Oltre alle vittime, tutti fucilati, vi furono quasi 400 deportati, la metà dei quali morirà in Germania, oltre ad un numero imprecisato di contadini della zona, uccisi durante gli scontri. |
30 aprile 1944 | Strage di Lippa | 269 civili | Lippa di Elsane (all'epoca Provincia di Fiume) | Esercito tedesco coadiuvato da militari RSI | Rappresaglia a seguito dell'uccisione di quattro militari germanici durante l'azione intrapresa per difendere il presidio militare fascista della località dell'entroterra di Fiume. L'eccidio viene eseguito in parte bruciando vivi i civili. Successivamente, per nascondere l'accaduto tedeschi e fascisti fanno esplodere i corpi con la dinamite[29]. |
4 maggio 1944 | Eccidio di Monte Sant'Angelo | 63 tra civili e partigiani | Monte Sant'Angelo, Arcevia | Esercito tedesco e militari RSI | Rappresaglia per le azioni partigiane che avevano liberato la zona. |
16 maggio 1944 | Eccidio del Forno di Coazze | 20 partigiani | Coazze | Esercito tedesco, SS e militari RSI | Rastrellamento contro le forze partigiane della Val Sangone che avevano a Forno il loro comando. Le vittime erano state catturate il 10 maggio, quando era stata bruciata la borgata. Furono fucilate e poi sepolte nella fossa comune del cimitero del Forno di Coazze, alcune ancora agonizzanti. |
19 maggio 1944 | Eccidio del Turchino | 59 | Località Fontanafredda presso il passo del Turchino | Esercito tedesco. SS sotto il comando del tenente colonnello Siegfried Engel[28]. | Rappresaglia per le azioni partigiane in zona, con un numero di fucilati superiore a quello previsto dal rapporto 1 a 10 del "bando Kesselring". Le vittime sono prelevate nottetempo dal carcere genovese di Marassi; 17 di esse erano scampate eccidio della Benedicta compiuta solo un mese prima. |
26 maggio 1944 | Eccidio dei 15 Martiri | 15 civili | Madonna della Pace | Esercito tedesco | Rappresaglia per l'uccisione di un soldato tedesco. Le vittime sono contadini, rastrellati tra i territori di Subiaco, Agosta, Cervara di Roma, Canterano, Rocca Canterano. |
4 giugno 1944 | Eccidio de La Storta | 14 (12 italiani, un ebreo polacco e un inglese) | La Storta, sulla via Cassia, presso Roma | Esercito tedesco | Presi dalla prigione di via Tasso, i 14 uomini sono portati al 14mo km della via Cassia, in una rimessa e ivi giustiziati. |
5 giugno 1944 | Eccidio di Malga Fossetta | Da inserire | Malga Fossetta, (Altopiano dei Sette Comuni) | Nazifascisti | Uccisione di partigiani capitanati da Antonio Giuriolo, fatto narrato anche dallo scrittore Luigi Meneghello ne I piccoli maestri |
7 giugno 1944 | Eccidio di Filetto | 17 | Filetto di Camarda (L'Aquila) | Esercito tedesco per ordine del generale Hans Boelsen | Rappresaglia su civili a seguito di un attacco partigiano. Mitragliati su una collina all'esterno del paese. |
11 giugno 1944 | Eccidio di Borga | 17 | Borga dei Martiri, frazione di Recoaro Terme (Vicenza) | Esercito tedesco | Rappresaglia mediante fucilazione per l'uccisione di un sergente dell'esercito tedesco. |
2-11 giugno 1944 | Eccidio di Onna | 17 | Onna (L'Aquila) | Esercito tedesco per ordine del generale Hans Boelsen | I civili, tra cui donne e ragazzi, furono raccolti in una casa e uccisi a colpi di pistola. La casa fu poi fatta esplodere. Nove giorni prima fu uccisa una ragazza a colpi di pistola. Altre 17 case furono abbattute o danneggiate[30] |
20 giugno 1944 | Eccidio di Fondotoce | 42 civili | Fondotoce (ora Verbania) | Esercito tedesco | Dopo essere stati fatti sfilare con un cartello denigratorio vengono fucilati 43 tra civili simpatizzanti per la resistenza e partigiani, uno dei quali, colpito solo ad un braccio ma creduto morto, si salverà. Altri due erano morti per via delle torture durante gli interrogatori che precedettero la fucilazione. Qualche informazione in Storia di Verbania |
22 giugno 1944 | Eccidio di Gubbio (Strage dei 40 martiri) | 40 civili (uomini, donne e ragazzi) | Gubbio | Esercito tedesco per ordine del generale Hans Boelsen | Dopo l'uccisione, nel pomeriggio del 20 giugno, da parte dei Gap di un ufficiale medico nazista e il ferimento di un altro, l'esercito tedesco rastrella a più riprese la città, nonostante l'intervento del vescovo e le assicurazioni a quest'ultimo del comandante della zona. Vengono presi uomini e donne, giovani e meno giovani. Di notte, alcuni di essi vengono costretti a scavare delle fosse e obbligati ad aspettare il loro "turno"; gli altri vengono legati, fucilati e infine finiti a colpi di pistola. |
23 giugno 1944 | Eccidio della Bettola | 32 civili | La Bettola di Vezzano sul Crostolo | Esercito tedesco | Vengono trucidati 32 civili per rappresaglia dall'esercito tedesco |
25 giugno 1944 | Rastrellamento di Longarone | 3 civili | Longarone | Esercito tedesco. SS | Durante un vasto rastrellamento, 300 SS, per giustificare il fallimento, ammazzano 3 pastori e 400 pecore. |
27 giugno 1944 | Strage di Falzano di Cortona | 10 civili, oltre agli uccisi con armi da fuoco | Falzano, Cortona | Esercito tedesco | Il 26 giugno, dopo aver compito una razzia in una fattoria della zona, un gruppo di soldati tedeschi viene bloccato da una formazione di partigiani: due soldati muoiono. Il gruppo di soldati cerca di muoversi verso Falzano, uccidendo un giovane e bruciandone la casa durante il percorso, ma viene bloccato nuovamente dalla formazione partigiana. Il giorno successivo i tedeschi procedono nuovamente, uccidendo tre persone lungo il percorso e arrestando cinque uomini. Altre 6 persone, rastrellate nelle campagne circostanti, vengono rinchiuse insieme agli arrestati in una casa già data alle fiamme il giorno prima e qui fatte saltare con dell'esplosivo. Un quindicenne riesce miracolosamente a salvarsi grazie alla caduta di una trave che lo protegge dall'esplosione. |
29 giugno 1944 | Strage di Civitella | 244 (115 a Civitella, 58 a Cornia e 71 a San Pancrazio). Tutti civili, tra cui molte donne e bambini | Civitella in Val di Chiana e frazioni limitrofe di Cornia e San Pancrazio. | Esercito tedesco. Divisione Hermann Göring | Il 18 giugno i partigiani sorprendono nel circolo ricreativo di Civitella quattro giovani soldati tedeschi. Si apre uno scontro a fuoco in cui cadono uccisi 2 dei militari; un terzo morirà di lì a poco per le gravi ferite riportate. Il locale comando tedesco chiede alla popolazione di fare i nomi dei colpevoli, lanciando un ultimatum di 24 ore. Nessuno collabora e molti civili lasciano il centro abitato per precauzione. Tuttavia i tedeschi assicurano che non sarà effettuata alcuna rappresaglia. Invece, il mattino del 29 giugno, si dividono in tre squadroni, muovendo verso Civitella e le vicine frazioni di Cornia e San Pancrazio. Con estrema violenza entrano nelle case, uccidendo a bruciapelo diversi civili. Nella chiesa di Civitella si sta celebrando la messa per i SS. Pietro e Paolo: i tedeschi irrompono nell'edificio sacro e aprono il fuoco, uccidendo anche il prete. |
29 giugno 1944 | Strage di Guardistallo | 57 (di cui 11 partigiani) | Guardistallo | Esercito tedesco. Divisione Hermann Göring | La mattina del 29 giugno 11 partigiani vengono passati per le armi. Altri civili inermi sorpresi in casa vengono fatti uscire e trucidati davanti ai parenti, altri vengono rastrellati portati ad un podere vicino al paese e uccisi. Alla sera i morti saranno 57. |
2 luglio 1944 | Eccidio del Colle del Lys | 26 partigiani | Colle del Lys | Esercito tedesco | Dopo lunghi combattimenti i nazifascisti riescono a catturare 26 partigiani; questi vengono prima torturati e poi trucidati sul posto. Molti dei partigiani uccisi provenivano da Cremona. |
4 luglio 1944 | Strage di Cavriglia | 191 civili maschi fra i 14 e gli 83 anni | Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto, San Martino, Massa, Le Matole. Tutte frazioni del comune di Cavriglia | Esercito tedesco. Divisione Hermann Göring | Strage a lungo occultata, probabilmente effettuata come vera e propria strategia terrorista |
11 luglio 1944 | Eccidio di Padulivo | 15 civili | Padulivo di Vicchio (Mugello, Firenze) | Esercito tedesco | Repressione contro la popolazione in seguito al boicottaggio della raccolta del grano per impedire l'approvvigionamento ai nazifascisti. Le vittime sono fucilate davanti alla gente dell'abitato. |
14 luglio 1944 | Strage di San Polo[31] | 65 civili, di cui 17 partigiani | Arezzo | Esercito tedesco | Dopo un rastrellamento, sono uccisi 48 civili (tra cui una donna incinta di 8 mesi e 3 bambini di 7 e 2 anni e 20 giorni) e 17 partigiani, in parte lungo il percorso per San Polo, altri una volta arrivati a destinazione. Alcuni sono fucilati, altri sono fatti esplodere dopo aver riempito loro di esplosivo le tasche. Alcune donne erano state violentate dopo il rastrellamento. Alcuni prigionieri sono fatti fuggire da un sottufficiale e da un soldato tedesco, scampando quindi al massacro. |
22 luglio 1944 | Eccidio di Tavolicci | 64 civili | Tavolicci di Verghereto | IV battaglione del Freiwilligen-Polizei-Bataillon Italien (SS italiane, volontari che servivano direttamente nell'esercito nazista) | I nazifascisti trucidano 64 civili, di cui 19 bambini di età inferiore ai 10 anni, e poi donne e anziani. Le vittime sono sorprese all'alba e rinchiuse in una casa al centro del paese, dove vengono arse vive. I capi famiglia dopo essere stati costretti ad assistere al massacro dei familiari sono condotti in una casa vicina dove sono torturati e poi uccisi. Nel tragitto i reparti operanti continuano la rappresaglia incendiando le case e uccidendo le persone che trovano. |
22 luglio 1944 | Strage del Duomo di San Miniato | 55 civili | San Miniato | 337º battaglione dell'artiglieria campale U.S.A. | Le vittime sono rinchiuse dai tedeschi nell'edificio del Duomo, posto sulla linea del fuoco. Il bombardamento dell'Artiglieria dell'Esercito U.S.A. li uccide. Discutibile l'applicazione del concetto di strage, essendo provata l'accidentalità dell'azione[32]. |
25 luglio 1944 | Eccidio del Carnaio | 27 civili | Passo del Carnaio di Bagno di Romagna | SS tedesche e italiane | I nazifascisti trucidano 27 civili per rappresaglia, inermi cittadini furono rinchiusi presso il locale asilo e poi portati sul Colle del Carnaio.Il più giovane dei rastrellati è impiccato durante il tragitto a un palo del telegrafo. Il prete Don Ilario Lazzeroni recatosi nel luogo della strage per chiedere pietà è barbaramente trucidato assieme agli altri. Alla richiesta di clemenza da parte di coloro che furono trucidati, un originario del luogo appartenente alla polizia fascista rispose: prima le donne poi i bambini |
10 agosto 1944 | Strage di Piazzale Loreto | 15 civili (partigiani e antifascisti) | Milano | Il capitano SS Theodor Saevecke, al comando di un reparto misto della Guardia Nazionale Repubblicana e della Muti[33] | Rappresaglia mediante fucilazione per un presunto attentato subito a Milano il 7 agosto 1944 da un camion tedesco che causò la morte di 6 civili italiani e il ferimento di altri, senza causare vittime tedesche. Dopo l'eccidio, è fatto vilipendio dei cadaveri esposti in piazza. |
12 agosto 1944 | Eccidio di Malga Zonta | 17 partigiani | Malga Zonta, presso Folgaria | Esercito tedesco | Durante un rastrellamento nella zona di Folgaria-Passo Coe le truppe tedesche scovano un nucleo partigiano a Malga Zonta e, dopo un conflitto a fuoco, fucilano 17 partigiani. |
12 agosto 1944 | Massacro di Sant'Anna di Stazzema | 560 (in pratica l'intero borgo) | Sant'Anna, frazione di Stazzema | Esercito tedesco. 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"(comandato dal generale Max Simon) | Parte di un'operazione di rappresaglia effettuata durante l'agosto 1944 nella zona, contro la popolazione locale accusata di appoggiare le operazioni dei partigiani. Durante l'eccidio sono bruciate vive diverse decine di persone (da qui la non completa identificazione dei corpi); solo 391 corpi, infatti, sono in condizioni tali da essere identificati. |
13 agosto 1944 | Strage di Borgo Ticino | 12 | Borgo Ticino | SS e reparti della Xª Flottiglia MAS | Come rappresaglia del ferimento di tre soldati tedeschi viene chiesto un risarcimento 300.000 lire per non fucilare 13 giovani del luogo e dare fuoco al paese. Pagato il risarcimento i giovani sono fucilati ugualmente dai tedeschi (il capitano tedesco durante un'udienza sulla strage dirà che ""i quattrini non bastano pel sangue-tedesco"), ma uno riuscirà a salvarsi. Successivamente i residenti sono fatti sgombrare con la forza e il paese viene razziato e bruciato. Fino al giorno dopo viene impedito ai residenti di rientrare nel paese e di recuperare le salme per dargli sepoltura. |
15 agosto 1944 | Eccidio di Bovegno | 15 civili | Bovegno in alta Val Trompia, prov. di Brescia. | Esercito tedesco e elementi fascisti appartenenti alla Banda Sorlini. | Rappresaglia per l'uccisione di un soldato tedesco a seguito di attentato partigiano avvenuto in località Cimavilla. |
19 agosto 1944 | Eccidio di San Quirico | 20 | Pescia | Esercito tedesco | Rappresaglia per l'uccisione di due soldati tedeschi, da parte di un gruppo di militi disertori, nei pressi di San Quirico, sui monti di Pescia. Il mattino del 19, il paese è circondato, saccheggiato e dato alle fiamme. La popolazione inerme si raccoglie nella chiesa, unico edificio risparmiato dall'incendio. Alle ore 11, è ordinato al pievano Don Vincenzo Del Chiaro di radunare uomini per scavare una fossa capace di contenere 20 cadaveri. Alle 16, il comandante tedesco comunica che sarebbero stati fucilati venti uomini scelti tra i quarantasette provenienti da tutta la Toscana, che avevano lavorato alle fortificazioni della Linea Gotica, fermati il giorno precedente nella strada sottostante il paese. |
23 agosto 1944 | Eccidio del Padule di Fucecchio | 175 civili | Larciano | Esercito tedesco. 26ª Panzer Division | Il 23 agosto, con il pretesto di eliminare bande partigiane, supposte residenti nel Padule di Fucecchio, l'esercito tedesco apre fuoco indiscriminato su tutti i civili rifugiati nel padule, con lo scopo di sfuggire ai bombardamenti dei paesi e città circostanti. Nella strage muoiono 175 vittime innocenti tra cui donne vecchi e bambini. |
24 agosto 1944 | Strage di Vinca | 165 civili | Vinca (Fivizzano) | Fascisti della Brigata Nera "Mai Morti" e Esercito tedesco | La mattina del 24 agosto 1944 olte cinquanta automezzi carichi di soldati tedeschi e militi fascisti salgono verso il paese di Vinca, toccando Equi Terme, Monzone e altri paesi.
La zona è conosciuta per essere frequentata dai partigiani, i vari valichi che permettono il collegamento con gli altri versanti sono spesso percorsi dalle staffette. Gli uomini del maggiore Reder e la Brigata Nera "Mai Morti" comunque non cercano i partigiani, loro obiettivo è la popolazione civile. Arrivano al paese di Vinca nella prima mattinata portandosi dietro anche un cannone salendo dal paese di Monzone, mentre altre colonne di nazifascisti accerchiano la zona salendo dalle valli sul versante della Garfagnana e da quello di Carrara. Il paese e i campi circostanti vengono battuti palmo a palmo per tutta la giornata, di quelli che all'inizio del rastrellamento si trovavano dentro il cerchio solo due si salveranno. Il paese viene occupato da uno dei plotoni fascisti, devastato e poi incendiato. Alla sera i nazifascisti rientrano a valle. Ma l'esperienza maturata in queste cose suggerisce di riprendere la mattina dopo: difatti gli scampati erano tornati a raccogliere i familiari uccisi e per salvare dalle fiamme quello che potevano. In questo modo riescono ad uccidere altre persone. |
4 settembre 1944 | Eccidio di San Donato | 7 | Fiesso Umbertiano | Partigiani comunisti | Uccisi sette componenti di una squadra annonaria alle dipendenze della locale Amministrazione Comunale. I resti verranno ritrovati solo nel 1983. |
6 settembre 1944 | Eccidio di Granezza | 37 | Barenthal (Asiago) | 23 Partigiani e 14 soldati tedeschi | Uccisi 23 partigiani della Divisione Alpina Monte Ortigara comandata da Giacomo Chilesotti (tra cui Rinaldo Arnaldi) e 14 soldati della Speer (uccisi per diserzione) in località Bosco Nero di Granezza (presso la Valle del Barenthal) a seguito di una rappresaglia nazifascista [34]. |
12 settembre 1944 | Eccidio di Valenza Po | 27 | Valenza Po | Brigata nera di Valenza Po (al comando di un capitano tedesco)[35] | I partigiani della Banda Lenti vengono catturati presso Madonna dei Monti vicino a Grazzano Badoglio[36]. Condotti a Valenza, alcuni prigionieri tentano la fuga. Uno solo riesce nell'intento ed il fuoco della scorta tedesca falcia Agostino Lenti. Gli altri componenti (26), dopo essere stati torturati, vengono condotti dietro il cimitero e fucilati.[37]
Saranno vendicati nel febbraio del 1945 dai partigiani di Pecetto con un'azione fulminea: i fascisti sorpresi nel sonno, vengono disarmati e imprigionati e il loro comandante giustiziato.[38] |
14 settembre 1944 | Massacro della Veneggia | 10 civili | La Veneggia, quartiere di Belluno | Esercito tedesco. Terzo reggimento SS Polizei "Bozen". | Militari nazisti prelevano dieci persone a caso e le uccidono. Il Bellunese, un territorio in cui la Resistenza era molto attiva, il 13 settembre 1943 fu annesso al III Reich nell'ambito dell'Alpenvorland che includeva anche le province di Trento e Bolzano. |
29 settembre - 5 ottobre 1944 | Strage di Marzabotto | Circa 700[39][40] | Marzabotto, Monzuno, Grizzana Morandi | Esercito tedesco. Reparto del 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS" comandato dal maggiore Walter Reder | Insieme di stragi compiute dalle truppe naziste in Italia, nel territorio di Marzabotto e nelle colline di Monte Sole in provincia di Bologna, nel quadro di un'operazione di rastrellamento di vaste proporzioni diretta contro la formazione partigiana Stella Rossa. |
15 ottobre 1944 | Eccidio di Villamarzana | 43 | Villamarzana | 19ª Brigata Nera ed esercito tedesche | Rappresaglia per l'assassinio di quattro militi della Guardia Nazionale Repubblicana |
19 ottobre 1944 | Strage del pane o Strage di Via Maqueda | 24 | Palermo | Militari del ricostituito esercito italiano | Sparano sulla folla, tra cui donne e bambini, che manifesta per la mancanza di pane e il carovita |
19 novembre 1944 | Eccidio di Cavazzoli | 4 | Pieve Modolena, Cavazzoli | Squadra fascista detta Banda Ferri | Cinque uomini, abitanti di Pieve Modolena, sono torturati presso Villa Cucchi, sede della milizia fascista e luogo di interrogatori e torture. Quattro vengono uccisi, uno riesce a fuggire durante il trasporto dei corpi che sono lasciati in un fosso in località Cavazzoli |
26 novembre 1944 | La Strage della Missione Strassera | 5 partigiani e 2 loro spose | Portula | Brigata Garibaldi-Biella (comandata dal capo partigiano Gemisto) | Vengono uccisi 5 partigiani bianchi membri della missione Strassera e successivamente le mogli di due di loro |
2-3 dicembre 1944 | L'eccidio di Portofino | 22 civili | Portofino | Esercito tedesco. SS sotto il comando del tenente colonnello Siegfried Engel[28]. | Vengono uccisi senza che i motivi vengano resi pubblici 22 cittadini italiani detenuti nel carcere genovese di Marassi, i loro corpi zavorrati con pietre saranno legati col filo spinato e scaricati in mare. |
7 febbraio 1945 | Eccidio di Porzûs | 17 partigiani di orientamento cattolico | Porzûs | Partigiani comunisti italiani, operativamente inquadrati nel IX Corpus sloveno dell'Armata popolare di liberazione della Iugoslavia | Vengono uccisi 17 membri della Brigata partigiana cattolica Osoppo, accusati falsamente di collaborare con i nazifascisti, in realtà anti-titini |
9 marzo 1945 | Eccidio di Pessano | 7 partigiani | Pessano | Esercito tedesco e camicie nere italiane | Vengono uccisi 7 partigiani per rappresaglia dopo il ferimento di un tenente tedesco ad opera di 3 partigiani inquadrati nella 184ª Brigata Garibaldi |
10 marzo 1945 | Massacro del Bosco delle Castagne | 10 partigiani | Belluno | Esercito tedesco | Vengono impiccati per rappresaglia al “ Bosco delle Castagne”, nelle vicinanze di Belluno, 10 partigiani già tremendamente torturati; nello stesso giorno poco distante, a Sant'Antonio Tortal in comune di Trichiana vengono uccisi 8 partigiani |
23 marzo 1945 | Le fucilazioni di Cravasco | 17 partigiani | Cravasco, frazione di Campomorone | Esercito tedesco. SS sotto il comando del tenente colonnello Siegfried Engel[28]. | 15 partigiani detenuti e altri 5 partigiani che si trovano nell'infermeria dove erano stati ricoverati (ad uno era stata amputata una gamba) in seguito ad un fallito tentativo di liberare un compagno vengono prelevati dal carcere genovese di Marassi e vengono portati nei pressi del cimitero di Cravasco per essere fucilati come rappresaglia per uno scontro a fuoco del giorno prima tra una decina di partigiani della Brigata "Balilla" e una pattuglia di militari tedeschi in cui morirono otto soldati tedeschi. Due di loro riusciranno a fuggire dal camion che li trasportava durante il viaggio grazie all'aiuto dei compagni, mentre un terzo, solo ferito al collo ma creduto morto, riuscirà a sopravvivere. |
24 aprile-27 aprile 1945 | Strage di Cortile San Martino | 27 | Cortile San Martino, quartiere di Parma | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 27 persone |
25-26-27 aprile 1945 | Massacro di Frassenè | 10 civili | Frassenè di Fonzaso | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccisi dieci civili. |
26 aprile 1945 | Strage di Narzole | 66 | Narzole | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 66 persone |
26 aprile 1945 | Strage di Bivio di Moriglione | 13 | Bivio di Moriglione, presso Novello | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 13 persone |
27 aprile 1945 | Strage di Treschè Conca | 20 | Treschè Conca (Roana) | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 20 persone: otto furono i partigiani, armi in pugno, che perirono nel conflitto; due civili innocenti, Gejo Pellarin e la figlia Irma, uccisi nella prima casa rastrellata. Dieci ostaggi vennero prelevati dalle altre case e fucilati, tre erano locali, gli altri, per la gran parte estranei alla resistenza e già vittime dell'esodo dalle terre Istro-Dalmate [41]. |
27 aprile 1945 | Strage di Saonara | 50 | Saonara | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 50 persone |
27 aprile 1945 | Strage di Rodengo Saiano | 9 | Rodengo Saiano | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 9 persone |
27 aprile 1945 | Eccidio di Santa Giustina in Colle | 23 | Santa Giustina in Colle | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 23 persone |
27 aprile 1945 | Strage di Rovetta | 43 militi RSI | Rovetta | Partigiani comunisti della Brigata Garibaldi | Dopo due giorni di sevizie, nella notte tra il 27 e il 28, fuori da cimitero, vengono uccisi 43 militi della Legione Tagliamento dai partigiani comunisti della Brigata Garibaldi |
28 aprile 1945 | Strage di Monte Crocetta | 17 civili (oltre a 10 partigiani e 2 tedeschi uccisi nello scontro a fuoco) | Vicenza | Esercito tedesco in ritirata | Nella mattinata del 28 aprile 1945, durante la ritirata, truppe tedesche, sono attaccate da un gruppo di partigiani del battaglione Ismene comandato da Narciso Rigo (Pantera), nascosti sul versante est del colle conosciuto come Monte Crocetta. Due tedeschi rimangono uccisi, il che scatena la rappresaglia nazista. Ventidue civili vicentini, tra una sessantina, che si erano rifugiati in una galleria naturale del colle per sfuggire ai bombardamenti, vengono fatti uscire e fucilati. Cinque per diverse fortunose circostanze riescono comunque a salvarsi, mentre la colonna partigiana viene sterminata[42]. |
29 aprile 1945 | Strage di Cervignano del Friuli | 21 | Cervignano del Friuli | Esercito tedesco in ritirata | Dopo uno scontro armato all'ingresso del paese, le truppe tedesche eseguono un rastrellamento e fucilano per rappresaglia, tra le località Tre Ponti e la riva del fiume Ausa, 21 persone. |
29 aprile 1945 | Strage di San Martino di Lupari | 32 | San Martino di Lupari | Esercito tedesco in ritirata. Divisione Falck | Vengono uccise 32 persone |
29 aprile 1945 | Strage di Villa del Conte | 14 | Villa del Conte | Esercito tedesco in ritirata. Divisione Falck | Vengono uccise 14 persone |
29 aprile 1945 | Strage di Abbazia Pisani e San Giorgio in Bosco | 12 | Abbazia Pisani e San Giorgio in Bosco | Esercito tedesco in ritirata. Divisione Falck | Vengono uccise 12 persone |
29 aprile 1945 | Strage di Castello di Godego | 75 | Castello di Godego | Esercito tedesco in ritirata. Divisione Falck | Vengono uccise 75 persone |
29 aprile-1º maggio 1945 | Strage di Grugliasco e Collegno | 68 | Grugliasco e Collegno | Esercito tedesco in ritirata. 34ª Panzer Division al comando del generale Hans Schlemmer | I partigiani gappisti che controllano il territorio concedono la ritirata ai tedeschi, in cambio della rinuncia ad attacchi o rappresaglie sulla popolazione. La sera del 29 aprile, una volta entrati a Grugliasco, i nazisti vengono meno all'accordo e attaccano la popolazione, sino a tutto il giorno 30. Molte vittime sono ragazzi. Il 1º maggio un ragazzino di tredici anni, ostaggio dai tedeschi, è giustiziato e abbandonato nel cimitero di Rivoli. |
30 aprile-2 maggio 1945 | Strage di Pedescala | 82 | Valdastico | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 82 persone |
1º maggio 1945 | Strage di Ciriè e Montanaro | 8 | Ciriè e Montanaro | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 8 persone |
1º maggio 1945 | Massacro dell'Oltrardo | 11 | Belluno | Esercito tedesco in ritirata | Dopo uno scontro a Belluno in cui cadono sette partigiani a porte Feltre, una colonna corazzata tedesca supera la città, massacrano 11 cittadini dell'Oltrardo, e viene annientata a Ponte nelle Alpi. Belluno è liberata prima dell'arrivo delle truppe alleate. |
2 maggio 1945 | Strage di Avasinis di Trasaghis | 51 | Trasaghis | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 51 persone |
2 maggio 1945 | Strage di Ovaro | 22 | Ovaro | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 22 persone |
2 maggio 1945 | Strage di Val di Fiemme | 10 | Val di Fiemme | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 10 persone |
3 maggio 1945 | Strage di Bolzano | 15 | Bolzano | Esercito tedesco in ritirata | Vengono uccise 15 persone |
3-5 maggio 1945 | Eccidio di Valdobbiadene | 50 | Valdobbiadene | Partigiani | 50 prigionieri di guerra repubblichini |
4 maggio 1945 | Eccidio di Stramentizzo | 27 (11 partigiani e 16 civili) | Stramentizzo/Molina di Fiemme | Esercito tedesco.SS in ritirata | Un'autocolonna tedesca, dopo uno scontro a fuoco attacca i villaggi di Stramentizzo e Molina di Fiemme, dandoli alle fiamme ed uccidendo rispettivamente 21 e 6 persone. Tra i 21 di Stramentizzo ci sono 11 partigiani, tra i quali Giorgio Marincola (M.O.V.M.)[43][44]. |
Dopoguerra[]
Data | Nome comune | Vittime | Luogo | Colpevoli | Commenti |
---|---|---|---|---|---|
aprile-maggio 1945 | Strage di Monte Manfrei | 61 i corpi ritrovati nel 1956, senza alcun elemento di riconoscimento. Il dato complessivo stimato è di circa 200 militari RSI | Monte Manfrei, Prov. di Savona | Partigiani comunisti | Le vittime erano tutti militari della Divisione San Marco che, tramite l'ufficiale in comando, avevano pattuito la resa coi partigiani, prima di essere uccisi. |
27 aprile-primi giorni di maggio 1945 | Strage della cartiera di Mignagola | 92[45](83 i corpi ritrovati[46]) | Carbonera, Treviso | Partigiani comunisti | Vengono uccise persone fermate per accertamenti ai posti di blocco, militari della RSI, sospetti fascisti, persone danarose di entrambi i sessi; spariti molti corpi, una parte distrutti, una parte gettati nei fiumi, una parte interrati nella campagna. |
30 aprile-15 maggio 1945 | Strage di Oderzo | 113 | Oderzo, Treviso | Partigiani di una brigata Garibaldi | Dopo la resa e la consegna delle armi, dietro promessa di aver salva la vita, un numero imprecisato di militari e allievi ufficiali della RSI è sommariamente processato e condannato. Le esecuzioni avvengono in un clima di confusione e di disorganizzazione che consente a taluni di mettersi in salvo. I prigionieri furono in parte fucilati lungo le rive del Monticano, e poi gettati nel fiume, e in parte uccisi in un grande prato presso il Piave, ed ivi sepolti da alcuni contadini. |
30 aprile-15 maggio 1945 | Eccidio di Codevigo | 114 salme sinora esumate (77 a Codevigo, 17 a San Magliano e 12 a Brando D'Adda) di cui solo 98 identificate. Il bilancio è tuttora provvisorio e si stima possa raggiungere la cifra di 365 vittime | Codevigo, Padova | Partigiani Comunisti di una Brigata Garibaldi | Esecuzione sommaria di un numero imprecisato di fascisti (o presunti tali) e militi della RSI, già arresisi. Gran parte dei corpi sarà ritrovata negli anni sessanta. |
30 aprile - 12 giugno 1945 | Più imponente ondata di Massacri delle foibe | Gli studi effettuati recentemente valutano il numero totale delle vittime (comprensive quindi di quelle morte durante la prigionia o la deportazione) come compreso tra poco meno di 5.000 e 11.000[47][48] | Istria e Venezia Giulia | IV Armata popolare di liberazione della Iugoslavia. OZNA (polizia segreta della Lega dei Comunisti Jugoslavi). | Eliminazione fisica degli oppositori politici e dei cittadini italiani che si opponevano (o avrebbero potuto opporsi) alle politiche della Lega dei Comunisti Jugoslavi, ed all'annessione della Venezia Giulia e dell'Istria alla Jugoslavia, sostenendo l'appartenenza delle stesse all'Italia. Un gran numero dei condannati fu scaraventato nelle foibe, alcuni mentre erano ancora in vita. Altri furono deportati e la maggior parte non fece ritorno. |
4 maggio-5 maggio 1945 | Strage di Costa d'Oneglia | 26 militari della RSI e sospetti fascisti | Oneglia, Imperia | Partigiani di una brigata Garibaldi | Esecuzione sommaria di un gruppo di prigionieri nel carcere di Imperia, appartenenti o sospettati di appartenere all'esercito della Repubblica Sociale Italiana o al Partito Fascista Repubblicano. |
11 maggio 1945 | Eccidio di Argelato (Massacro dei fratelli Govoni) | 17 | Pieve di Cento | Partigiani | Vengono seviziati e uccisi i 7 fratelli Govoni (Dino, Emo, Augusto, Ida, Marino, Giuseppe, Primo), e con loro Bonora Alberto, Bonora Cesarino, Bonora Ivo, Bonora Ugo, Bonvicini Alberto, Caliceti Giovanni, Malaguti Giacomo, Mattioli Guido, Pancaldi Guido, Testoni Vinicio. |
11 maggio 1945 | Eccidio di Cadibona | 38 | Cadibona di Quiliano | Membri della scorta o partigiani locali | Esecuzione illegale di prigionieri politici fascisti durante il viaggio di trasferimento dalle carceri di Alessandria a Savona. |
12 maggio - giorni successivi- 1945 | Eccidio dell'ospedale psichiatrico di Vercelli | 75/91 (sospetti fascisti e famigliari e persone in stato di arresto per errore) | Vercelli, Greggio | Partigiani di una brigata Garibaldi | Esecuzione sommaria, effettuata con metodi di particolare ferocia, di un numero imprecisato di possibili aderenti o simpatizzanti della RSI, avvenuto in provincia di Vercelli. Non si poté mai accertare il numero delle vittime, né l'identità. Alcuni autori saranno condannati nel processo del 1948. |
6 luglio 1945 | Eccidio di Schio | 54 (sospetti fascisti e loro famigliari e persone in stato di arresto per errore) | Schio, Vicenza | Partigiani di una brigata Garibaldi e della connessa polizia ausiliaria partigiana | Massacro effettuato nel carcere mandamentale di Schio, ove erano rinchiusi - tra gli altri - anche alcune persone compromesse con il regime fascista. Gli autori furono condannati, in taluni casi, alla pena di morte, ma alcuni sfuggirono alla condanna riparando in Jugoslavia. |
7 luglio 1945 | Eccidio dei conti Manzoni | 5 | Lugo di Romagna, Ravenna | Partigiani comunisti (attribuzione) | Esecuzione sommaria della famiglia Manzoni e della loro domestica, forse perché legati al mondo cattolico e al fascismo. I corpi furono ritrovati solo nel 1948. |
16 novembre 1945 | Eccidio di Gaggio Montano | 5 | Gaggio Montano, Bologna | Attivisti della sezione del Pci di Gaggio, oltre a dodici gregari, di cui tre appena evasi dal carcere di Bologna | Le 5 vittime furono preventivamente torturate, quindi uccise. |
20 novembre 1945 | Strage di Villarbasse | 10 | Cascina Simonetto, Villarbasse, Torino | 4 Banditi siciliani | Ultime 3 condanne a morte in Italia, 1 condannato in contumacia viene ucciso dalla mafia di Mezzojuso (PA) |
18 agosto 1946 | Strage di Vergarolla | Circa 110 | Spiaggia di Vergarolla, presso Pola (all'epoca sotto l'amministrazione militare dell'esercito inglese) | Sconosciuto | Esplosione di un deposito di materiale bellico, ove, nelle vicinanze si doveva tenere una gara natatoria, reclamizzata come una sorta di manifestazione di italianità. Il comando inglese istituì una commissione militare d'inchiesta, che non riuscì a determinare le responsabilità della strage, ma concluse che le bombe potevano essere esplose solo intenzionalmente. |
Italia repubblicana[]
Vedi anche l'articolo "Terrorismo Italiano" su It.Nostradamus.Wikia (in italiano)
Data | Nome comune | Vittime | Luogo | Colpevoli | Commenti |
---|---|---|---|---|---|
1º maggio 1947 | Strage di Portella della Ginestra | 11 (2 bambini e 9 adulti) più 27 feriti | Piana degli Albanesi, Palermo | Mandanti politici. Esecutori: la banda di Salvatore Giuliano. | Gli uomini di Giuliano spararono con un mitragliatore sulla folla. |
19 agosto 1949 | [Strage di Bellolampo | 7 carabinieri morti e 13 feriti | Bellolampo-Passo di Rigano, Palermo | EVIS | Dopo un attacco a una caserma dei CC un camion pieno di uomini dell'Arma salta in aria su una mina. |
9 gennaio 1950 | Eccidio delle Fonderie Riunite di Modena | 6 | Modena | Polizia | Sei operai rimangono uccisi dalla polizia in una manifestazione che chiedeva la riapertura della fabbrica. |
5-6 novembre 1953 | Rivolta di Trieste | 6 | Trieste | Polizia e esercito britannico | Sei persone rimangono uccise dalla polizia e dall'esercito britannico in una manifestazione che chiedeva l'annessione di Trieste all'Italia. |
7 luglio 1960 | Strage di Reggio Emilia | 5 | Reggio Emilia | Polizia | Cinque operai iscritti al PCI rimangono uccisi nel corso di una manifestazione sindacale repressa dalla polizia |
30 giugno 1963 | Strage di Ciaculli | 5 carabinieri e 2 militari | Palermo | Mafia | La strage avvenne nell'ambito della Prima guerra di mafia. Le vittime furono tutti membri delle forze dell'ordine che morirono a seguito dell'esplosione di un'Alfa Romeo Giulietta imbottita di esplosivi. |
25 giugno 1967 | Strage di Cima Vallona | 4 più un ferito (21 + 57 feriti in tutto il periodo d'attività) | Cima Vallona e Sega Digon | BAS - Comitato per la liberazione del Sudtirolo | Dopo aver abbattuto un traliccio provocando una vittima, la squadra mandata ad indagare saltò sulle mine di cui era stato precedentemente disseminata la zona. Nel totale del periodo d'attività (1956-1988), il BAS con i suoi attentati causò 21 morti e 57 feriti |
[0 dicembre 1969 | [di Viale Lazio] | 6 più 2 feriti | Palermo | Mafia | La strage avvenne nell'ambito della lotta tra i Corleonesi e la cosca del boss Michele Cavataio |
12 dicembre 1969 | di Piazza Fontana] | 17 più 88 feriti | Milano | Neofascisti di Ordine Nuovo (colpevoli ma sentenza andata in prescrizione). | Una bomba scoppia all'interno della Banca dell'Agricoltura, facendo 17 morti e 88 feriti. Template:Cn |
22 luglio 1970 | di Gioia Tauro] | 6 | Gioia Tauro | 'Ndrangheta insieme all'eversione di destra - Avanguardia Nazionale) | Un ordigno squassa le rotaie nei pressi della stazione di Gioia Tauro causando il deragliamento del Direttissimo PT (Treno del Sole) dopo la decisione di fissare Catanzaro come capoluogo di regione a scapito di Reggio Calabria. |
31 maggio 1972 | [di Peteano] | 3 | Peteano di Sagrado]] (Gorizia) | Vincenzo Vinciguerra, appartenente a [Nuovo - estrema destra] | Una telefonata segnala ai carabinieri la presenza di un'auto sospetta. L'auto esplode durante il sopralluogo effettuato da tre carabinieri. |
15 aprile 1973 | [di Primavalle] | 2 | Roma | Achille Lollo, Marino Clavo, Manlio Grillo, attivisti di [Operaio], incendiano, nella notte, l'abitazione del segretario della locale sezione del MSI. Saranno aiutati a espatriare all'estero da dirigenti dell'Organizzazione. | Muoiono due suoi figli, i fratelli Mattei, il più piccolo aveva 11 anni. |
17 maggio 1973 | [della Questura di Milano] | 4 | Milano | Esecutore materiale Gianfranco Bertoli - poi riconosciuto come agente segreto del SID e Sifar, legato all'eversione nera | Durante il corteo in occasione dell'anniversario dell'omicidio Calabresi il Bertoli, seguace delle teorie di Max Stirner lancia una bomba a mano tra la folla. |
17 dicembre 1973 | [di Fiumicino 1973] | 32 morti, oltre 15 feriti | Aeroporto di Roma Fiumicino | [palestinese|Terroristi palestinesi]-[Nidal] | Un commando fa irruzione all'Aeroporto di Fiumicino gettando bombe su un aereo della Pam-Am. Sequestrano un aereo della Lufthansa e fuggono a Kuwait City. |
9 e 10 maggio 1974 | [di Alessandria] | 7 | Alessandria | Carcerati | Una rivolta interna al carcere di Alessandria provocò 7 morti e 14 feriti. |
28 maggio 1974 | [di Piazza della Loggia] | 8 | Brescia | Gruppi neofascisti e di estrema destra legata all'MSI e sospetto coinvolgimento dei servizi segreti. | Una bomba scoppia, in adiacenza ai portici della piazza, durante una manifestazione sindacale. |
17 giugno 1974 | alla sede MSI di Padova] | 2 | Padova | Roberto Ognibene, Fabrizio Pelli, Susanna Ronconi, Giorgio Semeria, Martino Serafini, delle Brigate Rosse | Un gruppo di fuoco fa irruzione nella sede MSI di Padova e giustizia con un colpo alla testa due persone trovate nei locali. |
4 agosto 1974 | dell'Italicus | 12 | Espresso Roma-Brennero, presso San Benedetto Val di Sambro | Appartenenti a Ordine Nero estrema destra, per vendicare la morte del militante di destra Giancarlo Esposti | Una bomba esplode in una carrozza del treno Italicus all'uscita della galleria della direttissima Bologna-Firenze. |
27 gennaio 1976 | di Alcamo Marina] | 2 | Caserma dei Carabinieri Alcamo Marina | Delinquenti comuni | Forzano la porta e uccidono nel sonno tutti i carabinieri presenti. |
7 gennaio 1978 | [di Acca Larentia] | 3 | Roma | Rivendicato dai Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale di estrema sinistra | Un commando di fuoco uccide due attivisti del MSI. Durante i tafferugli che seguono, un capitano dei Carabinieri uccide un terzo attivista. Durante una manifestazione per commemorare il primo anniversario della strage, un poliziotto uccide un quarto attivista. |
16 marzo 1978 | [di via Fani] | 5 | Via Mario Fani, Roma | Brigate Rosse Si sospetta la collaborazione dei servizi segreti deviati dello Stato | Un commando delle BR assalta l'auto di Aldo Moro, presidente della [Cristiana], sequestrandolo e uccidendo due carabinieri e tre poliziotti della scorta |
3 maggio 1979 | alla sede regionale DC per il Lazio] | 2 | Roma, Roma | Brigate Rosse | 2 Agenti vengono trucidati ed un terzo ferito |
10 novembre 1979 | del casello autostradale] | 3 | San Gregorio, Catania | Mafia | 3 Carabinieri vengono trucidati per far evadere il cassiere della mafia di Catania |
27 giugno 1980 | di Ustica] | 81 | Ustica, Palermo | Ignoti. E' chiaro che i Servizi Segreti italiani hanno ostacolato le indagini, depistato e distrutto le prove | Un aereo DC-9 esplode sopra il mare al largo di Ustica |
2 agosto 1980 | della stazione di Bologna] | 85 | Bologna | Destra eversiva dei neofascisti del NARGiuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini | La mattina del 2 agosto 1980 i terroristi dei NAR Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini collocano una bomba nella sala d'attesa di seconda classe della stazione di Bologna provocando 85 morti e più di 200 feriti. Licio Gelli, Gran Maestro della loggia massonica P2 verrà condannato per depistaggio delle indagini. Gravi depistaggi anche da parte dei vertici del SISMI, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte. |
16 giugno 1982 | della circonvallazione] | 4 | Palermo | Mafia - Tre carabinieri di scorta e il boss catanese Alfio Ferlito | Agguato della mafia catanese di Nitto Santapaola per eliminare il rivale che veniva trasferito in carcere. |
26 agosto 1982 | Strage di Salerno]] | 3 | Salerno | Le BR-PGG, formatesi dall'unione della colonna napoletana delle Brigate rosse, guidata da Giovanni Senzani ed dal "fronte delle carceri" formato da dissidenti brigatisti, staccatisi nel 1981 dalle BR. | Un gruppo di terroristi attacca una pattuglia di militari per impossessarsi delle loro armi. Due muoiono nel conflitto a fuoco, un terzo pochi giorni dopo per le ferite riportate. |
3 settembre 1982 | [di via Carini] | 3 | Palermo | Mafia - Pino Greco, Antonino Madonia, Calogero Ganci | Rappresaglia contro la lotta alla mafia in cui muoiono il Prefetto [Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo. |
29 luglio 1983 | [Chinnici] | 4 morti, 15 feriti | Via Federico Pipitone, Palermo | Mafia-Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca | La bomba esplode all'interno di un'autovettura imbottita di tritolo. Muoiono il magistrato Rocco Chinnici, due agenti di scorta e il portiere dello stabile. |
26 agosto 1984 | dei pescatori] | 8 | Circolo dei Pescatori di Torre Annunziata | Camorra | Episodio inserito nella guerra di camorra per il controllo del Vesuviano |
23 dicembre 1984 | del Rapido 904] | 17 morti, 250 feriti | Rapido 904 Napoli-Milano, in galleria presso San Benedetto Val di Sambro | Eversione neofascista, eseguita dalla Mafia - Pippo Calò, Guido Cercola - Evidenti i legami tra mafia, camorra napoletana, gli ambienti del terrorismo eversivo neofascista, la Loggia P2 e persino con la Banda della Magliana. | La bomba esplode all'interno della Galleria della Direttissima, la stessa del treno Italicus fatta esplodere dai NAR neofascisti. |
2 aprile 1985 | Strage di Pizzolungo | 3 morti, 3 feriti | Pizzolungo, Erice | Mafia | In un attentato della mafia al giudice Carlo Palermo, muoiono Barbara Asta e i due figli |
27 dicembre 1985 | [di Fiumicino 1985] | 13 morti, 77 feriti | Aeroporto di Roma Fiumicino | [palestinese|Terroristi palestinesi]-Abu Nidal | Un commando di quattro terroristi fa irruzione all'[di Roma Fiumicino|Aeroporto di Fiumicino] sparando e gettando bombe a mano sulla folla davanti ai banchi di check-in delle compagnie El Al e TWA. Contemporaneamente, un attentato analogo all'aeroporto Schwechat di Vienna fa tre morti e quaranta feriti |
14 aprile 1988 | Autobomba USO - Napoli | 5 morti- 20 feriti[49] | Napoli | Terrorismo - [Rossa Giapponese] -Junzo Okudaira | Bersaglio dell'attentato fu il circolo "Uso" di calata San Marco, un club riservato ai marinai statunitensi della Sesta Flotta. Lo scoppio di un'autobomba con trenta chili d' esplosivo provocò cinque morti (quattro napoletani e una militare americana) e circa venti feriti.[50][51] |
18 novembre 1989 | [di Ponticelli] | 6 morti | Ponticelli, Napoli | Camorra | Sei persone vennero trucidate dinanzi alla gelateria "Sayonara": tra le vittime, alcuni affiliati del clan guidato da Andrea Andreotti, rivale dei Sarno all'interno del quartiere. |
4 gennaio 1991 | [della Uno bianca#La strage del Pilastro|Strage del Pilastro] | 3 | Bologna | Banda della Uno bianca - I membri della banda sono quasi tutti poliziotti | Tre carabinieri uccisi |
23 maggio 1992 | [di Capaci] | 5 | Capaci, Palermo | Mafia, ma non solo. Collaboratori della giustizia e nuove indagini fanno trapelare la complicità degli apparati dello Stato. | Tra le vittime c'era il giudice [Falcone], sua moglie e gli uomini della scorta. |
19 luglio 1992 | [di via D'Amelio] | 6 | Palermo | Mafia e, secondo le nuove indagini, anche la collaborazione dei servizi segreti dello Stato | Tra le vittime c'era il giudice [Borsellino] e la sua scorta. |
27 maggio 1993 | [di via dei Georgofili] | 5 | Firenze | Mafia | Un'autobomba esplode nei pressi della Galleria degli Uffizi, uccidendo cinque persone e provocando ingenti danni alla quattrocentesca Torre dei Pulci. |
27 luglio 1993 | di via Palestro] | 5 | Milano | Mafia | Un'autobomba uccide due vigili del fuoco, un vigile urbano e un immigrato marocchino. Contemporaneamente, altre due autobombe esplodono a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano e davanti alla chiesa di San Giorgio al Velabro, provocando in tutto una decina di feriti. |
18 settembre 2008 | di Castelvolturno] | 6 | Castelvolturno | Camorra | Uccisi tre ghanesi, un italiano, un liberiano e un cittadino del Togo. |
Note[]
- ↑ A titolo d'esempio si veda l'art. 422, Codice penale
- ↑ Angelo Del Boca, Italiani, brava gente?, Neri Pozza, Vicenza, 2005, pagg. 59-62
- ↑ Non esiste un rapporto ufficiale; la cifra riportata è desunta dal giornale "Il Popolo d'Italia", ed è, probabilmente, incompleta. Cfr. Angelo Del Boca, Op. cit., pag. 60
- ↑ E' emerso recentemente che fu lui, e non Gaetano Negri, a guidare l'eccidio di Pontelandolfo e di Casalduni. La documentazione deriva da Antonio Pagano che lo ha scoperto nel 2004; lo riporta Pino Aprile, in Terroni, Piemme 2010
- ↑ Giacomo Pagano, Avvenimenti del 1866: 7 giorni d´insurrezione a Palermo, 1867
- ↑ "Quel Giorno - L' eccidio del 6 gennaio 1913 a Roccagorga", Comune di Roccagiorga Ed
- ↑ L'eccidio di Buggerru, 1904
- ↑ [1]
- ↑ Mimmo Franzinelli, Squadristi, Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009.
- ↑ Renzo De Felice, I fatti di Torino del dicembre 1922, Studi Storici, IV, 1963
- ↑ Giancarlo Carcano, Strage a Torino, La Pietra, Milano, 1973
- ↑ Consiglio regionale per l'affermazione dei valori della resistenza e Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (a cura di), La strage di Torino, Scaravaglio, Torino, 1982
- ↑ Per non dimenticare la strage di Castiglione di Sicilia
- ↑ Per non dimenticare la strage di Nola
- ↑ Quei morti dimenticati dalla storia ufficiale
- ↑ Galliano Fogar. Le foibe: Istria, settembre-ottobre 1943, «Patria indipendente», 27 febbraio 2005
- ↑ Cfr. G. La Perna, Pola-Istria-Fiume 1943-1945, Mursia
- ↑ Per non dimenticare l'eccidio di Boves
- ↑ Processate i nazisti che trucidarono dieci mantovani nel ' 43
- ↑ Per non dimenticare la strage di Matera
- ↑ I nove martiri aquilani
- ↑ Fotografie
- ↑ L'eccidio di Bellona
- ↑ Gli ebrei nella Ferrara fascista
- ↑ Roccaraso al centro della linea Gustav
- ↑ I partigiani rossi assassinati a Malga Silvagno. URL consultato il 02-06-2011.
- ↑ Carla Capponi, Con cuore di donna, Il Saggiatore, Milano 2000, p. 246
- ↑ 28,0 28,1 28,2 28,3 Il Caso Engel: la sentenza di condanna all'ergastolo
- ↑ A Lipa un crimine contro l'Umanità
- ↑ Indagine su un massacro. Centro Stampa Graphitype
- ↑ Per non dimenticare la strage di San Polo
- ↑ Giuliano Lastraioli e Claudio Biscarini,46.48/59.50. La Prova, FM Edizioni - Centro di Documentazione Internazionale Storia Militare
- ↑ Il caso Saevecke: la sentenza di condanna all'ergastolo
- ↑ A Granezza ricordati i martiri della libertà. URL consultato il 03-06-2011.
- ↑ [2]
- ↑ [3]
- ↑ [4]
- ↑ http://www.comune.valenza.al.it/italian/cenni_storici.php?iExpand1=19]]
- ↑ Elenco accertato dei trucidati nella strage di Marzabotto
- ↑ Elenco accertato dei trucidati nei giorni precedenti o successivi alla strage di Marzabotto [5]
- ↑ Strage di Treschè Conca
- ↑ Strage di Monte Crocetta
- ↑ Storia di Giorgio Marincola. www.razzapartigiana.it. URL consultato il 19-04-2010.
- ↑ Eccidio di Stramentizzo. www.valdifiemme.it. URL consultato il 19-04-2010.
- ↑ Ives Bizzi, la Resistenza nel trevigiano - 7 - Giacobino Ed., Treviso, 2003, pag. 114 - Testimonianza di Gianni Zonta
- ↑ Tribunale civile e Penale di Treviso, fasc. proc. 487/45, Deposizione del maresciallo Carlo Pampararo al giudice istruttore Aldo Loasses il 24 marzo 1949: "Al momento della esumazione avvenuta nel giugno 1945, erano state predisposte 125 casse, delle quali sono state adoperate solo 83"
- ↑ Lo storico Mario Pacor afferma che nelle foibe istriane finirono dopo l'armistizio 400-500 persone, nonché 4.000 italiani furono deportati, dei quali molti furono uccisi dopo procedimenti sommari quindi forse infoibati successivamente. Questi dati fanno riferimento ai documenti dei vigili del fuoco di Pola. La Commissione storica italo-slovena, instaurata dai ministeri degli esteri dei due rispettivi paesi e composta sia da storici sloveni che italiani, ha esaminato i rapporti tra i due Paesi tra il 1880 e il 1956. Il rapporto non approfondisce l'argomento delle foibe, ma indica il numero delle sole esecuzioni sommarie in "centinaia". Questo rapporto non tratta però delle foibe in territorio croato. Lo storico Raoul Pupo indica in circa 5.000 il numero dei morti. Lo storico Guido Rumici stima invece il numero delle vittime in minimo 6.000, cifra che salirebbe però ad oltre 11.000 se si considerano anche tutti coloro che sono scomparsi nei campi di concentramento jugoslavi
- ↑ Guido Rumici, Infoibati (1943-1945). I Nomi, I Luoghi, I Testimoni, I Documenti, Mursia, 2002
- ↑ http://www.rewardsforjustice.net/index.cfm?page=USOClub&language=italian
- ↑ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/04/15/un-autobomba-nel-cuore-di-napoli.html
- ↑ http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/21/ergastolo_samurai_della_strage_Napoli_co_0_920321714.shtml
Bibliografia[]
- Maurizio Calvi, Alessandro Ceci, Angelo Sessa, Guilio Vasaturo. Le date del terrore. La genesi del terrorismo italiano e il microclima dell'eversione dal 1945 al 2003. Roma, Luca Sossella Editore, 2003. ISBN 88-87995-58-3.
- G. C. Marino, La Sicilia delle stragi, Roma, Newton & Compton, 2007.
- Gianpaolo Pansa, Il sangue dei vinti, Milano, Sperling & Kupfer editore, 2003 pag. 153 - 178.
- Pasquale Totaro, Memorie dimenticate, pag. 94, 2007, Torino, La Nuova Grafica, ([6])
- Luca Telese, "Cuori Neri", S&K, 2006
Voci correlate[]
Collegamenti esterni[]
- Centro di documentazione storico politica su stragismo, terrorismo e violenza politica
- La strage del pane di Palermo
- La strage di Biscari (13-14 luglio 1943)
- La strage di Canicattì, 21 dicembre 1947
- Strage alleata di Canicattì (14 luglio 1943)
- Azioni tedesche contro civili
- Voce Lista_delle_stragi_avvenute_in_Italia di Wikipedia in italiano (base per questa voce, versione di riferimento, aggiornamenti effettuati)